La Corte di Giustizia Europea ha confermato che la Commissione era in torto quando, nel 2014, giudicò come aiuto di stato l’intervento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi a favore di Banca Tercas, un istituto di credito in difficoltà che aveva approntato un piano di salvataggio che prevedeva la partecipazione del FITD al quale la commissaria europea alla concorrenza Margrethe Vestager diede parere negativo ritenendo che l’intervento del Fondo si configurasse come un aiuto pubblico, pur essendo lo stesso completamente privato e finanziato dalle banche su base volontaria.
“Da quella piccola crisi derivarono pesanti conseguenze, perché la Commissione mandò un segnale che impedì un qualsiasi risanamento anche nei casi di Cassa di Risparmio di Ferrara, Banca Etruria, Banca Marche, e quindi anche per le popolari venete in crisi. Ora l’intervento della Commissione è stato giudicato illegittimo in modo definitivo, ma i danni, enormi, sono compiuti: infatti non solo sono state causate perdite per Tercas e Popolare di Bari, che già da sole ammonterebbero a centinaia di milioni di euro, oltre ai danni causati ad azionisti e creditori delle piccole banche sottoposte al bail out voluto da Renzi, con tanto di casi di suicidio tra i piccoli risparmiatori”, spiega l’europarlamentare del Carroccio.
“La commissaria Vestager ed i suoi collaboratori”, aggiunge l’onorevole Basso, “devono prendere finalmente atto dell’enorme errore commesso, i cui danni in principio sono stati causati proprio dalle azioni della Commissione. Un atto di umiltà sarebbe poi auspicabile. La vicenda comunque evidenzia che le norme pensate per il salvataggio, o meglio l’affondamento, delle banche siano completamente da ripensare in modo da garantire una migliore tutela degli azionisti, soprattutto per le banche non quotate, ed in generale del risparmio”, conclude l’europarlamentare bolognese.